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"L'Italia Digitale: semplificazione, partecipazione, occupazione"

come scattare una buona fotografia del paese

Dedem, azienda leader assoluta in Italia e Spagna nella fabbricazione e gestione di macchine automatiche per fototessere, per il suo 55esimo anniversario guarda al futuro e chiede a politici, istituzioni e imprese soluzioni concrete per una crescita collettiva e al passo con l'Europa.

Scatta così un'altra importante fotografia da inserire in un album lungo 55 anni. Il 14 Settembre 2017, a Roma, nella Sala Capranichetta di Piazza Montecitorio, l’azienda ha celebrato il suo anniversario e colto l’occasione per convocare attorno a un tavolo importanti protagonisti della società italiana, delle istituzioni e delle imprese che si sono confrontati su temi fondamentali per la crescita del nostro Paese come: l’ineluttabilità della sfida digitale, la semplificazione amministrativa sulla scia dei dettami europei, il binomio sicurezza e identità, l’orgoglio e le prospettive del made in Italy, l’importanza della piccola media impresa, risorsa primaria per il tessuto economico italiano e impegnata a reinventarsi di continuo e trovare soluzioni sempre più attuali.

A quasi mezzo secolo dalla fondazione, lo scenario è di certo cambiato e Dedem, convinta che tradizione non voglia dire culto nostalgico del passato, ha risposto con prontezza alle esigenze contemporanee, innovandosi in continuazione e sfruttando al massimo le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. In quest’ottica, ha ampliato il suo business ai settori dell’information tecnology e dell’e-government, trasformato le cabine originarie in punti di stampa universali, promosso l’utilizzo di stampanti 3D e di simulatori di guida di ultima generazione. Con le 30mila patenti stampate e consegnate agli italiani ogni giorno, Dedem si è sincronizzata con l’operazione di ammodernamento delle procedure e dei servizi voluta dall’Agenda Digitale Europea 2020, una vera e propria rivoluzione tecnologica presentata dalla Commissione Europea, di cui il documento digitalizzato e conforme in tutta l'Unione è solo uno degli obiettivi. Obiettivi che portano a un consistente risparmio di costi, spazio, tempo ed energia, oltre a una maggiore e più diretta partecipazione civile.

La fototessera a norma ICAO ha guidato i relatori del convegno in una riflessione più ampia relativa alla questione “semplificazione amministrativa”, in cima alle priorità di una politica credibile, capace di lavorare in tandem con le imprese italiane che hanno investito nel know-how digitale, di porre rimedio all’arretratezza dei sistemi di comunicazione e di concepire riforme in grado di assicurare una ripresa economica. Tali iniziative mirate allo snellimento burocratico hanno bisogno di sicurezza e questa, nel difficile periodo che viviamo, non può prescindere da processi quali controlli, identificazione, certezza dei documenti e delle identità, che lo scatto Dedem favorisce fornendo nella foto rispettosa di tutti i parametri ICAO il primo, imprescindibile e più economico strumento di identificazione. Di questo si è discusso nel dibattito odierno del tavolo dedicato a “Sicurezza e identità”, d’accordo sul fatto che solo uno scambio di informazioni controllate e certificate potrà farci sentire davvero “al sicuro” e che legislatori, politici e istituzioni sono chiamati a trovare il giusto equilibrio tra valori fondamentali quali la libertà personale e la sicurezza.

Macchine e uomini, tradizione e innovazione, crescita e made in Italy: sono state queste le parole pronunciate oggi e sono queste le parole d’ordine di Dedem, le formule - niente affatto segrete e anzi messe al centro dei tavoli della sala Capranichetta - di una storia di successo, mai strillata e sempre vissuta con dignità e amore per il lavoro e i lavoratori, dove dietro al progresso non vi sono intelligenze artificiali ma persone, non vi sono scelte di delocalizzazione ma di made in Italy.

Il made in Italy, infatti, non è solo un titolo di cui fregiarsi ma un modo di pensare e concepire l’avventura produttiva - anche e soprattutto nella morsa della crisi - resistendo sul territorio e non spostando all’estero cuore, testa, braccia e gambe di un’impresa. Queste le conclusioni emerse dal tavolo “Digitaly e made in Italy”, assieme all’apertura a nuovi mercati e a precise richieste di tutela legislativa e supporto politico per gli imprenditori che operano in questa direzione e che non è giusto combattano da soli contro la sfrenata concorrenza straniera al ribasso. Al contempo, è stato ribadito più volte l’imperativo digitalizzazione, forma mentis che deve caratterizzare sempre più il mondo delle Pmi e superare gli attuali risultati in fatto di maturità digitale, ancora non soddisfacenti ma in ripresa grazie agli incentivi messi a disposizione dal Governo. Basti pensare che una ricerca della società di consulenza strategica Roland Berger indica una competenza digitale bassa nel 35% dei casi e appena media nel restante 65% per le aziende fino a 50mln di fatturato.

Una foto venuta bene quella di Dedem, un ritratto in cui i sorrisi sono spontanei e non di facciata. Nei lustri la produttività e il fatturato in continua e costante crescita non hanno mai spinto chi era al timone a penalizzare l’etica del lavoro e il benessere dei dipendenti, che oggi sono 500 e vantano una continuità generazionale, circostanza che si registra solo in quei posti di lavoro in cui le persone si identificano con l’azienda, ne sposano gli obiettivi e si trovano bene. E soltanto le aziende in cui le persone stanno veramente bene potranno festeggiare molti compleanni, perché alla base vi sarà la comunione di ricordi, esperienze, progetti e speranze. Aziende in grado di rinnovarsi, restando nel tempo luogo di produzione, socialità e, insieme, di responsabilità sociale.

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